L’autosabotarsi crea delle consuetudini, che sono originate dalle abitudini..
Ma le abitudini come si generano ? L’abituarsi sono quelle forme comportamentali che vengono sancite con le programmazioni mentali, con i condizionamenti, l’educazione, insomma determinano il modo stabilito per interagire nella società.
Le abitudini sono il proprio habitat
Ma bisogna prendere atto che le abitudini sono come uno stagno, circoncise, delimitate, e soprattutto ripetitive. L’autosabotarsi è proprio dovuto dalle abitudini che ostacolano al rinnovamento, al cambiamento.
Essere e sentirsi sicuri nel brodo ristagnante della propria mente, è seppur paradossale, avere una senso di sicurezza, protezione dal mondo esterno. La colonna portante per esempio è la comodità della propria alcova, ove ci si sente sicuri.
Ed è proprio la sicurezza e protezione che creano le abitudini e successivamente le consuetudini a provocare l’autosabotarsi.
Non si può pretendere di poter cambiare nella propria vita se non si lasciano le abitudini…si continuerà a tenere saldo il proprio habitat innescando l’autosabotarsi.
Per rendere l’idea è come se ci fossero dei guardiani dentro il nostro cervello, che non sono altro che i programmi mentali, i guardiani sono una nostra creazione perché li abbiamo accettati e ne facciamo uso creando l’autosabotazione.
Quando e solo decideremo di non essere relegati nell’acquitrino ristagnante delle nostre abitudini, quando decideremo di vedere oltre i limiti imposti dalle programmazioni mentali, potremo dare via libera al cambiamento annientando l’autosabotarsi .
Talune persone hanno e subiscono l’autosabotamento per scelta, che diviene costrizione, e vivono la loro vita da miserabili.